Tu sei qui: CronacaEuro falsi, è allarme
Inserito da (admin), giovedì 7 ottobre 2004 00:00:00
10, 20, fino a 50 euro: è questo il taglio di alcune banconote false in circolazione in questi giorni in città. Dopo la notizia dei 10 arresti per spaccio di soldi falsi, diffusasi la settimana scorsa, con l'operazione "Easy Money" che ha coinvolto l'Italia da Nord a Sud, includendo Cava come uno dei punti strategici, è scattata una vera e propria caccia agli euro falsi. Lunga la serie di casi sospetti denunciati in queste ore ai Carabinieri della Stazione locale ed alle altre Forze locali del territorio. Commercianti ed acquirenti si sono visti fra le mani banconote abilmente falsificate. Tra i casi scoperti, quelli in un bar della zona industriale, in un supermercato del centro e in un "Sale e Tabacchi". Eppure, a sentire le Forze dell'Ordine e gli agenti della Polizia Municipale, tra i luoghi più a rischio ci sarebbero i mercati rionali, dove i controlli e l'attenzione sono più bassi. «L'altro giorno - racconta un cittadino "truffato" - ero al bar e, quando ho cacciato 20 euro per pagare il caffè, il proprietario mi ha fatto notare che quella banconota era "strana". È impossibile risalire a chi me l'ha rifilata, molti dei presenti hanno detto di aver sentito casi simili al mio». L'allarme riguarderebbe, in particolare, le banconote di piccolo taglio. «Ci sono stati - dicono alcuni clienti dei negozi di Piazza Duomo - diversi casi di banconote false. Certo è che, qualora dovesse capitarci, dobbiamo immediatamente segnalare il caso alla Polizia per favorire le indagini». Intanto, trapelano nuove indiscrezioni sul misterioso uomo arrestato con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione ed alla messa in circolazione di euro, nell'ambito di una vasta operazione portata avanti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Varese e del Noam di Roma. Se, infatti, nelle prime ore dall'arresto si era diffusa la notizia che a finire in manette sarebbe stato un noto professionista cavese, sulla cui identità si manteneva il massimo riserbo per non precludere il corso delle indagini, ora è certa la sua professione. A finire nella rete dei militari è stato proprio il titolare di una nota attività commerciale. Secondo i Carabinieri, l'uomo, grazie alla sua professione, era riuscito ad occultare i viaggi in Lombardia, necessari per mantenere i contatti con l'organizzazione. E non solo. Probabile l'uso della sua attività commerciale, e dei conseguenti rapporti con fornitori e clienti, come copertura e canale privilegiato per piazzare le banconote false. Il "mister x" dell'organizzazione lombarda non è l'unico cavese segnalato come falsario. Un paio di anni fa, un altro commerciante venne indagato per associazione finalizzata allo spaccio di soldi falsi che dal Nord Italia venivano smistati al Sud. In quell'occasione, si trattava del titolare di una panetteria del centro, la cui identità fu coperta dal segreto istruttorio. Oggi come allora, gli investigatori concentrano le indagini sui loro affari.
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