Tu sei qui: CronacaEconomia nella Valle, è allarme
Inserito da Il Salernitano (admin), giovedì 14 novembre 2002 00:00:00
L'avvocato Luciano D'Amato (nella foto), presidente della delegazione cavese dell'Unione Nazionale Consumatori, traccia un preoccupante quadro, presente e futuro, dell'economia nella vallata metelliana. «La situazione economica di Cava, secondo i nostri indici e le nostre rilevazioni, è a dir poco preoccupante. Sarà anche in virtù del pesante carico fiscale degli ultimi tempi, sarà per le preoccupazioni di una fetta di consumatori cavesi, costituiti dai dipendenti della Manifattura Tabacchi, sarà per la previsione di riduzione del fatturato di alcune imprese cavesi, fatto sta che in questo momento il trend dei consumi a Cava, in sintonia, anche se in maniera ancora più acuita, con quella che è la situazione nazionale, è addirittura in decrescita. Secondo le nostre rilevazioni, sostanzialmente dovremmo avere quest'anno la "tredicesima" meno ricca degli ultimi quindici anni». Un dato davvero preoccupante, se è vero come è vero che l'economia viene incrementata dagli acquisti dei consumatori. «In altri termini - continua D'Amato - prevediamo una "gelata" dei consumi durante il prossimo periodo estivo. I consumatori metteranno da parte quel poco che riescono in previsione di quelle che sono le spese che andranno ad affrontare. Detto con altre parole, ci sarà un circuito vizioso piuttosto che virtuoso. Tutto ciò perché le prospettive dei consumatori cavesi sono estremamente negative sotto tre aspetti. Il primo è relativo, come già detto, al trend nazionale; il secondo riguarda la riduzione delle prospettive di consumo da parte di una buona fetta di dipendenti della Manifattura Tabacchi; in terzo luogo, vi è stata in città anche una notevole riduzione rispetto ai dati degli anni precedenti di alcuni consumi, non di alta fascia di prezzo, come, ad esempio, la pizza nel settore della ristorazione, per il periodo compreso tra il 15 luglio ed il 15 settembre scorsi. Questo è quanto emerge dagli indici in nostro possesso. Speriamo, per il bene di Cava e dei cavesi, di sbagliare, ma in tal senso abbiamo avuto qualche sentore anche da parte delle associazioni di categoria, l'Ascom e la Confesercenti». L'avv. D'Amato ricollega a tutto ciò anche la crisi che ha investito la Banca Popolare dell'Emilia Romagna. «L'istituto di credito in questione - continua il difensore metelliano degli interessi dei consumatori - ha storicamente rivestito il ruolo di osservatorio e di volano, soprattutto nel passato, ma anche nel presente, per tutta l'economia cavese. Il fatto che venga a costituirsi una nuova banca, con baricentro non più a Cava, ma nell'Irpinia, probabilmente ridimensionerà ulteriormente il ruolo che l'istituto di credito ha avuto a Cava de' Tirreni. Questo significa, secondo le nostre stime, un probabile aumento del costo del denaro in città di circa un punto percentuale. Ciò, insieme ad una riduzione delle spese da parte dei consumatori, porterà scombussolamenti rilevanti anche nel regime delle imprese». Un ulteriore grido d'allarme per gli imprenditori locali che quotidianamente combattono contro la crisi che attanaglia il settore. «Prima dell'estate - conclude D'Amato - avremo un'ulteriore analisi, che, se confermerà i dati, andrà ad avallare questa situazione, acuendo un assestamento negativo per l'economia cavese. Nel breve periodo, e mi riferisco ancora al settore bancario, i clienti arriveranno da un'attuale posizione di sostegno ad una di sofferenza. Questo comporterà, chiaramente, grandi difficoltà per il sistema economico cavese». Insomma, un quadro che si preannuncia disastroso e che richiede, da parte dell'Amministrazione Comunale, la messa in opera di decisivi provvedimenti atti ad arginare, per quanto possibile, il "fiume della crisi".
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