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Cronaca

E' morto l'anziano picchiato

Inserito da (admin), venerdì 17 ottobre 2003 00:00:00

Morire per un parcheggio in sosta vietata, dopo due giorni di agonia. Non ce l'ha fatta Agnello Carrano, l'uomo di 78 anni pestato sotto casa nel vano tentativo di difendere il genero, Giovanni Palmi, coinvolto in una violenta lite con i due proprietari di una ditta di Nocera Inferiore incaricata del servizio di rimozione auto. Dopo due giorni di coma profondo ed un delicato intervento al cervello per l'asportazione del grosso ematoma sotto durale, Agnello ha smesso di lottare. Ieri mattina, si è spento nel reparto di Rianimazione dell'ospedale "Umberto I" di Nocera Inferiore. I due presunti responsabili dell'aggressione, già denunciati per lesioni gravissime, ora rischiano l'accusa di omicidio preterintenzionale. Nel pomeriggio di ieri, gli avvocati della famiglia Palmi, Alfonso e Marco Senatore, hanno presentato al magistrato incaricato, Castaniello, la richiesta di procedere con l'autopsia per accertare le cause del decesso: «Vogliamo sapere con certezza se ad ucciderlo sia stato uno schiaffo, un colpo o gli aggressori abbiamo usato un oggetto contundente». Gli esami, che sono stati autorizzati, si svolgeranno nelle prossime ore. Intanto, gli agenti del Commissariato metelliano di Polizia, diretto dal vicequestore Sebastiano Coppola, sono al lavoro da giorni. Nel giro di poche ore dal fatto, anche grazie alla testimonianza di Giovanni Palmi, sono riusciti ad identificare i due uomini originari di Nocera e nella giornata di ieri hanno trasmesso alla Procura l'intero fascicolo, in attesa di nuovi provvedimenti. Gli investigatori, comunque, hanno pochi dubbi su cosa sia accaduto martedì mattina. Giovanni Palmi, dipendente dell'Asl Sa1, aveva parcheggiato la sua auto all'interno dell'ospedale "Umberto I" di Nocera Inferiore in un'area riservata. Poco dopo, secondo la ricostruzione fornita alla Polizia, sarebbe uscito per fare alcune commissioni, ma non avrebbe ritrovato la sua auto. Alcuni passanti gli avrebbero riferito che la vettura era stata prelevata dal carro attrezzi. A quel punto, Giovanni decide di andare a parlare con il proprietario dell'autorimessa, ma al suo posto trova due dipendenti, che non hanno alcuna intenzione di ascoltarlo. Riprende l'auto senza pagare, dicendo loro di annotare la targa e di recapitargli la multa a casa. Giovanni torna in città. Una volta nel suo appartamento, nel palazzo Coppola, in Corso Umberto I, sente il citofono squillare. Sono i suoi due presunti aggressori, che gli chiedono di scendere. Davanti al portone di casa inizia una vibrante discussione, volano anche dei ceffoni. Il suocero Agnello, pensionato, con un passato di impiegato, è in casa. Sente le grida e si precipita in strada con l'intenzione di fare da paciere. Ma ha uno spintone, cade e batte la nuca a terra. Perde conoscenza, viene soccorso ed accompagnato all'ospedale "Santa Maria dell'Olmo", per poi essere trasferito all'"Umberto I" di Nocera. Stando al primo referto medico, l'uomo è in coma profondo. Agnello Carrano viene sottoposto ad una serie di esami diagnostici e poi portato in sala operatoria. L'équipe della divisione di Neurochirurgia, diretta dal dott. Michele Genovese, procede all'asportazione di un grosso ematoma intracranico. Alla fine, però, si rivela tutto inutile: ieri, dopo due giorni di agonia, la morte del povero Agnello Carrano.

LA DIFESA

«E' stata soltanto una fatalità». Si profila l'accusa di omicidio preterintenzionale

«Si è trattato di una tragica fatalità, verificatasi in seguito ad una discussione in cui la persona che è deceduta non era parte in causa. La posizione del mio cliente, al momento, è tutta da definire»: a parlare è Paride Annunziata, avvocato di fiducia di uno dei due nocerini denunciati dalla famiglia Carrano per lesioni personali gravissime. Accusa che ora il pubblico ministero potrebbe anche trasformare in omicidio preterintenzionale in concorso. In concorso perché il presunto responsabile della lite, culminata con la tragedia, non era solo quando si è verificata la discussione. Un episodio tutto da chiarire, che dovrà seguire un lungo iter giudiziario prima di trovare una soluzione. Si partirà con l'autopsia, per accertare le cause del decesso del 79enne cavese Agnello Carrano. La dinamica dei fatti è ancora al vaglio degli investigatori: versioni discordanti, bocche cucite, attesa. E tanta rabbia, amarezza e tristezza da ambo le parti. Il denunciato non può rilasciare dichiarazioni, perché è parte in causa. Dal suo volto traspaiono sofferenza e tristezza. Nella stessa ditta "Real" si respira un'aria inverosimile. Una discussione sfociata in tragedia, che ha colpito e segnato due famiglie. Un episodio mai verificatosi prima.

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