Tu sei qui: CronacaDroga, caccia ai complici di Vitale
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 26 agosto 2002 00:00:00
Appoggi malavitosi, contatti tra i pusher dell'Agro, scambi con un giro ristretto di clienti: le indagini sul traffico di droghe leggere non si fermano all'arresto di Raffaele Vitale (nella foto), il 25enne di Santa Lucia incastrato da un sistema di telecamere che lo riprendevano nella piazza Felice Baldi, piazzetta centrale della frazione metelliana, mentre smerciava stecchette di hashish al prezzo di 50 euro l'una, già pronte per essere consumate. Si punta anche ai rapporti con importanti fornitori dell'hinterland nocerino e napoletano, in grado di gestire o procacciarsi un giro di consegne sicure e, «con qualche piccolo intervento», di avere il controllo della zona dello spaccio. Un primo interrogatorio cui è stato sottoposto il giovane Vitale si sarebbe risolto con un nulla di fatto. A fronte delle domande e delle ipotesi formulate dal pm titolare dell'inchiesta, il ragazzo avrebbe a più riprese negato l'esistenza di qualsiasi tipo di legame: la droga, sequestrata insieme agli strumenti da taglio, sarebbe stata destinata ad un uso personale. Una versione ritenuta non credibile dagli inquirenti. Secondo gli investigatori che hanno condotto le indagini, predisponendo lunghi appostamenti e controlli capillari, tra i clienti sono stati individuati giovani e giovanissimi del centro di Cava. Ma non solo. Nell'elenco figurerebbero anche tossicodipendenti di alcuni centri dell'Agro, proprio a ridosso di Cava: da Nocera Superiore a Roccapiemonte, fino a Castel San Giorgio, a pochi chilometri di distanza dalla piazzetta «incriminata», per di più lontana da sguardi indiscreti. A provare la loro identità ci sarebbero le intercettazioni in possesso della Polizia locale e le immagini riprese dalle telecamere, fissate dagli agenti della Squadra Anticrimine. I filmati, in queste ore al vaglio degli esperti, riprenderebbero alcuni contatti tra Vitale ed i suoi giovani clienti. Le loro testimonianze sarebbero state preziose per l'arresto del giovane spacciatore, perché avrebbero suggerito gli orari ed i luoghi degli incontri agli uomini guidati dal vicequestore Sebastiano Coppola. Ora per gli inquirenti conta di più riuscire a risalire ai legami con i cosiddetti «pesci grossi»: gli stessi che, con una mano tesa sui guadagni, danno il loro benestare, fissando la somma della partita da consegnare ed il raggio di azione. Si tratta di riuscire a smantellare, come già fatto in passato, alcuni dei tentacoli. Fu così per l'operazione «Villa Crispi», quando gli agenti della Polizia arrestarono tre minorenni per spaccio di droghe leggere. Ad incastrarli diversi filmati, che li riprendevano in azione tra la zona della «villa vecchia» e la stessa piazza Duomo. Passarono pochi mesi e quegli arresti portarono alla scoperta di importanti legami con la "baby gang Squillace", che, secondo i poliziotti, avrebbe usato i giovani come corrieri. Infine, il colpo a Nocera, con l'arresto del pluripregiudicato Pasquale Sgambato. L'uomo fu arrestato all'interno di un capannone: un vero e proprio arsenale, dove furono ritrovati, insieme ad un grosso quantitativo di droga, anche armi, auto e moto rubate.
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