Tu sei qui: CronacaDona il cordone ombelicale per salvare il nipotino
Inserito da (admin), martedì 27 luglio 2004 00:00:00
Un gesto d'amore senza eguali: per una vita che nasce, un'altra risorge. Quella di un bimbo di 4 anni, nato e residente ad Angri, leucemico ed in cura a Monza. Al piccolo, alla sua vita, è andato il pensiero della zia, Anna Criscuolo, che il 24 luglio scorso ha partorito il terzo figlio all'ospedale di Cava de'Tirreni: una splendida bimba che pesa 3,650 grammi. Il sangue del cordone ombelicale, che contiene cellule staminali, è stato prelevato e, dopo la donazione, inviato al Pausillipon di Napoli, sede della Banca Regionale. Qui la dottoresa Anna Canazio, responsabile del settore, ne ha predisposto, in via straordinaria, il ricevimento. Il parto è stato seguito dal ginecologo Giuseppe Balsamo, che aveva già avvisato il collega Luigi De Chiara del "Coordinamento trapianti". «Ora bisogna solo attendere - dichiarano i medici - l'esito delle prove per la compatibilità. Nel nostro ospedale sono già stati effettuati decine di prelievi di questo tipo e contiamo, con l'aiuto delle Asl, di aumentare il numero». La storia di Anna Criscuolo, madre di altri due bambini, un maschio ed una femmina, inizia con il calvario di suo marito, fratello della madre del piccolo affetto da leucemia. Anche sua cognata abita ad Angri ed è angosciata per le precarie condizioni di salute del bambino. In cura all'ospedale di Monza, il piccolo ha urgente bisogno di un trapianto di midollo osseo per sopravvivere. Durante i nove mesi di gravidanza Anna pensa, in cuor suo, ad un possibile rimedio. Ha sentito parlare dei prelievi di sangue che un'equipe di esperti effettua all'ospedale di Cava de'Tirreni. Le cellule staminali in esso contenute hanno già consentito molti trapianti a bambini leucemici. Il procedimento potrebbe funzionare anche per lo sfortunato nipotino. Così, l'arrivo del terzo figlio diventa per Anna un atto di fede, oltre che di naturale amore materno. D'accordo con i ginecologi addetti al coordinamento trapianti, la gestante decide di partorire all'ospedale di Cava de'Tirreni. Il 24 luglio si reca al reparto di Ostetricia e Ginecologia per una visita. È al nono mese ed avverte già le prime doglie. Dalla visita emerge l'urgenza di partorire. Viene contattato il dott. Balsamo, che si reca subito in ospedale, mentre i colleghi di turno provvedono a far nascere la bambina. Dopo il parto, viene effettuato il prelievo dal cordone ombelicale. «Un intervento non facile. E' necessario - rivela il ginecologo Edoardo Oreste, componente il pool di specialisti - prelevare almeno 120 grammi di sangue, contenenti cellule dette "totipotenti", per la possibilità di svilupparsi in varie direzioni». Dal 1° gennaio 2004 ad oggi, il Coordinamento trapianti dell'Asl Sa1 ha effettuato circa 40 prelievi di sangue cordonale. Di questi, 25 sono risultati idonei per il trapianto delle cellule staminali. L'attività in Campania è effettuata da una decina di ospedali, tra i quali gli "Ospedali delle Tre Valli" dell'Asl Sa1 sono i più attivi, grazie alla sensibilità del direttore generale, Raffaele Ferraioli, verso la problematica del prelievo e trapianto di organi e tessuti.
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