Tu sei qui: Cronaca‘Davide, non ti dimenticheremo mai'
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 25 agosto 2003 00:00:00
Dolore, rabbia e sgomento a Sant'Anna. Tutti increduli e rattristati per la morte improvvisa di Davide Di Domenico, il ragazzo di 24 anni deceduto a causa di un'overdose nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi. Una morte che ha sconvolto non solo la famiglia, ma un'intera frazione. Tutti lo ricordano come un bravo ragazzo, responsabile e disponibile. Davide Memoli lascia i suoi familiari, i parenti, gli amici ed il suo amore Katia, con cui condivideva gioie e tristezze della sua esistenza difficile. Operaio presso la Impress S.p.A. (ex Litosud), industria atta alla produzione di scatolame in latta, Davide è ricordato da tutti come un grande lavoratore. «Non si tirava mai indietro - raccontano i suoi colleghi - dai compiti a lui assegnati. Talvolta, pur di lavorare, svolgeva anche le nostre mansioni. Siamo rimasti di stucco quando ci siamo recati a lavoro ed abbiamo appreso la triste notizia. Saremo vicini alla famiglia, che mai come ora ha bisogno di essere aiutata a superare il dolore e le difficoltà derivanti da questa grave dipartita». Davide, o Dudù, come veniva chiamato affettuosamente dalla sua amata Katia (nome apparso anche sui manifesti, attraverso i quali la sua amata gli ha mandato l'ultimo messaggio d'amore), divideva la sua vita tra la famiglia, ove aveva assunto maggiori responsabilità dopo la morte del padre circa 7 anni fa, mai superata ed accettata dal giovane, il lavoro e la sua passione: il Gruppo "Trombonieri Sant'Anna". Capo tamburino, Davide Di Domenico dava lezioni agli aspiranti tamburini. Era la mente dell'intera Associazione, si occupava lui di tutto. La sua fidanzata era la costumista del gruppo. Lascia un vuoto incolmabile. «Non ho parole - dice il socio Raffaele - per la morte di Davide. Era davvero un ragazzo d'oro. Passava le serate e le sue ore di tempo libero ad insegnare, con la pazienza di sempre, l'arte del tamburo alle nuove leve del gruppo, tra cui anche i miei figli. Non ci siamo mai accorti di nulla, di un suo momento di debolezza, altrimenti lo avremmo aiutato. All'interno del gruppo sarà sempre ricordato come l'artefice di tutto». Raffaele, con il volto segnato dalle lacrime, trova il tempo per lanciare una frecciata diretta ad un quotidiano locale, che per ovvi motivi resta nell'anonimato: «L'hanno trattato come un volgare drogato, senza sapere nulla della sua vita e dei suoi problemi. Sciacalli senza scrupoli, che, solamente per vendere il giornale ed avere lo scoop in prima pagina, hanno scritto solo fesserie sul conto di Davide. Era un ragazzo che amava la vita, ma che era molto depresso a causa della morte del caro padre, da lui mai digerita. Non se n'era mai fatta una ragione. Un momento di debolezza morale che lo ha spinto a farsi un'overdose, rompendo così per sempre il sottile filo della vita. Siamo tutti molto scossi, cercheremo di onorare il nome di Davide perché non sia mai dimenticato». Al rito funebre, svoltosi presso la chiesa di S. Anna all'Oliveto, hanno preso parte proprio tutti: colleghi, amici e parenti. Toccanti le parole del parroco durante la messa e dolci i pensieri dei suoi amici disperati. Poi un bagno di folla e tante lacrime hanno accompagnato la bara, coperta dal vessillo del Gruppo e da tanti fiori, al cimitero per la sepoltura. Una perdita che ha lasciato un segno indelebile.
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