Tu sei qui: CronacaCroce Verde, ambulanza in fiamme
Inserito da (admin), giovedì 22 novembre 2007 00:00:00
Rogo doloso nella notte: incendiata una delle ambulanze della Croce Verde, l'associazione presieduta da Dario Pellegrino ed impegnata nel settore del trasporto degli infermi. Ritrovata nelle vicinanze una bottiglietta con tracce di benzina. Sull'episodio indagano gli uomini del Commissariato di Polizia, che al momento non escludono alcuna ipotesi, anche se la più accreditata sembra essere quella di una ritorsione-avvertimento da parte di "colleghi" per la spartizione degli affari. La Croce Verde, che opera sul territorio dal 2001, dallo scorso agosto ha rilevato anche l'associazione di Roccapiemonte "San Giovanni Battista". «Non ho potuto fare altro - racconta il presidente Dario Pellegrino - che sporgere denuncia contro ignoti. Non ho ricevuto alcun tipo di avvertimento. É evidente che, con il lavoro che faccio, posso farmi tanti nemici, anche per una semplice discussione per strada».
Tutto è accaduto di fronte alla sede della Croce Verde, in via Salvo D'Acquisto, a pochi passi dalla chiesa di San Vito, dove era parcheggiata l'ambulanza finita nel mirino degli attentatori. Secondo la ricostruzione fornita dagli investigatori, erano da poco trascorse le 4 quando una telefonata di pronto intervento è giunta alla sala operativa dei Vigili del Fuoco di Salerno (distaccamento città). A quanto si apprende, qualcuno (con ogni probabilità residenti della zona) ha notato prima del fumo, poi delle fiamme fuoriuscire dalla parte anteriore dell'ambulanza, dove si trova il motore. Immediata la segnalazione ai Vigili del Fuoco, che sono giunti prontamente, evitando così che il rogo potesse propagarsi al resto dell'autoveicolo. Ultimata l'opera di spegnimento, sono partiti i primi accertamenti. Intanto sul posto è arrivata una pattuglia della Polizia di Stato. Da un primo sopralluogo è stata subito scoperta la presenza nelle vicinanze dell'ambulanza di una bottiglia contenente benzina. Un indizio inequivocabile, che ha da subito dirottato le indagini su una pista dolosa.
«Sono stato avvertito dalla Polizia - spiega Pellegrino - Sulle prime avevo pensato ad un corto circuito: le fiamme, infatti, sono divampate dal motore e poteva trattarsi di un guasto. Ma la scoperta della bottiglia non lascia spazio a dubbi. L'ambulanza è stata incendiata da qualcuno. Solo grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco si è evitato che il rogo potesse coinvolgere tutto l'automezzo». Gli uomini del Commissariato, diretti dall'ispettore Siani, hanno avviato le indagini. Dopo un primo sopralluogo degli uomini della Scientifica, gli investigatori hanno ascoltato lo stesso proprietario, che ha ribadito di non aver ricevuto minacce o avvertimenti. «Lavoriamo su Cava dal 2001. E' facile, visto che operiamo in strada, farsi dei nemici, ma non posso immaginare chi possa essere l'autore di questo gesto».
Tornano così le fiamme, gli incendi dolosi e mille sospetti su attentatori e dinamitardi. Quella appena trascorsa è stata un'estate calda dal punto di vista degli attentati. Tre in appena una settimana: il primo alla videoteca "Cine Città", poi a pochi giorni di distanza ancora fiamme all'agenzia di pompe funebri "La Metelliana" ed al negozio di casalinghi "Emporio 2004", in via Bibleoteca. Dopo una breve pausa, altro attentato incendiario alla tavola calda di via Mazzini, dove furono incendiati ombrelloni e tavolini. Per quest'ultimo episodio fu incastrato il colpevole: si trattava del pluripregiudicato Vincenzo Pucci, autore secondo gli inquirenti di diversi roghi a scopi estorsivi.
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