Tu sei qui: Cronaca"Così sono sopravvissuta all'orrore"
Inserito da (admin), mercoledì 27 luglio 2005 00:00:00
«Siamo stati miracolati: una fortunosa coincidenza ci ha evitato di vedere in faccia l'orrore». Sono queste le prime parole di Assunta Medolla, dirigente del Settore Servizi sociali, Formazione ed Istruzione del Comune di Cava de'Tirreni, appena arrivata all'aeroporto di Fiumicino. Il funzionario faceva parte del gruppo di turisti metelliani che soggiornavano a Sharm el Sheik. Un periodo di vacanza che si è trasformato in un incubo. Sono da poco trascorse le 10.30 ed Assunta Medolla, con il marito Enrico Nieri e la figlia Chiara, sono finalmente a casa dopo ben 12 ore di estenuante attesa. «Dovevamo rientrare lunedì - spiega - ma, ora come ora, c'è una situazione di completo caos. Molti turisti che dovevano restare ancora una settimana hanno chiesto di rientrare e così i voli sono subissati di richieste. Abbiamo dovuto attendere circa 12 ore». Il funzionario a stento trova le parole per raccontare l'accaduto. Ciò che più l'ha colpita è la voglia di ripresa di un Paese che cerca in qualche modo di dimenticare la tragedia. «Se oggi visiti Naama By, è come se nulla fosse accaduto. Il centro turistico colpito è stato coperto da un grosso telone per nascondere le macerie ed il sangue». Lo spavento è ancora forte. «Il nostro hotel si trovava a circa 7 chilometri da Naama. Ma proprio quella sera avevamo deciso di cenare in un ristorante di Sharm vecchia, dove ci sono state delle esplosioni. Abbiamo cambiato programma all'ultimo momento, perché il giorno dopo avevamo ipotizzato un'escursione al Monastero di Santa Caterina, e così abbiamo preferito andare a letto presto. Siamo stati fortunati. Molte persone che soggiornavano nel nostro albergo al momento dell'attentato si trovavano a Sharm vecchia. Alcuni sono rimasti feriti, gli altri sono sconvolti. Credo che non dimenticheranno mai le scene a cui hanno assistito. Così come non le dimenticheremo noi».
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