Tu sei qui: CronacaConsorzio Ceramisti, l'ora della svolta
Inserito da Lello Pisapia (admin), mercoledì 24 maggio 2006 00:00:00
Prosegue il ciclo di incontri con i candidati sindaco promossi dal Consorzio Ceramisti Cavesi e dall'Associazione di donne "La Rosa di Gerico". Dopo Alfredo Messina (15 maggio), è stato il turno di Guido Pomidoro (19 maggio) e Luigi Gravagnuolo (22 maggio). Una grande occasione per il Consorzio Ceramisti Cavesi, che ospita gli incontri, per confrontarsi con la classe politica, verso cui si pone come interlocutore qualificato per le problematiche del settore e dalla quale aspira a vedersi riconosciuto e valorizzato in tale ruolo. «Finora i rapporti con la classe politica, senza fare distinzioni tra gli opposti schieramenti, non sono stati proficui ed intensi come ci si augurava. Il che non ha contribuito alla soluzione dei molteplici problemi del comparto ceramico», spiega Maria Rosaria Perdicaro, presidente del Consorzio Ceramisti Cavesi.
Cava de'Tirreni rappresenta il polo ceramico più grande di tutto il Centro-Sud. Un gran numero di imprese ed artigiani che producono semilavorati ed oggettistica, un'alta concentrazione di aziende produttrici di pavimenti e rivestimenti, che danno lavoro diretto a circa 350 addetti e lavoro indiretto a numerose altre unità. «Il settore, fra i primari dell'economia cittadina, vive però numerosi problemi, come testimonia la contrazione degli occupati nell'ultimo quadriennio. Problemi che vanno risolti anche con l'aiuto della classe politica», rimarca la presidente Perdicaro.
L'adesione di Cava de'Tirreni all'Associazione Italiana Città della Ceramica non ha sortito i frutti sperati. L'assenza di concertazione sul disciplinare, la diversa tipologia dei prodotti esposti nelle mostre dell'AICC rispetto alla produzione cavese, le differenti caratteristiche dei pavimenti e rivestimenti "made in Cava" rispetto al polo sassuolese. Ecco alcuni motivi del mancato salto di qualità. Ma Maria Rosaria Perdicaro non dispera: «Cava è ancora un polo produttivo ceramico di eccellenza, che potrebbe fungere da riferimento per tutto il Centro-Sud se si dotasse di un Laboratorio Sperimentale Ceramico a disposizione di tutte le imprese (sulla base del Centro Ceramico di Bologna) e di una zona artigiana, studiata non solo architettonicamente, ma anche con infrastrutture adeguate. Ma per realizzare un Centro di ricerca servono innanzitutto spazi adeguati, che nel nostro caso mancano. Quelli inizialmente concessi dal Comune, infatti, sono stati ridotti nel corso degli anni».
Pur nelle evidenziate difficoltà, il Consorzio Ceramisti ha fatto ugualmente ed egregiamente la sua parte, fungendo da pungolo culturale e stimolando l'interesse delle Università e di designers di fama internazionale. Con una grande novità dell'ultima ora, che ci svela la stessa Perdicaro: «Il Ministero dell'Istruzione e della Ricerca Scientifica ha approvato il progetto relativo a "Innovazione di prodotto e processo", che vede il Consorzio partner affidabile della II Università di Napoli. Un significativo riconoscimento per l'azione da noi svolta fin qui». Per il futuro auspicabile, dunque, una stretta collaborazione tra imprenditori ed istituzioni, che valga a superare tutti i problemi del comparto, affermando l'importanza del settore anche per lo sviluppo del territorio. Di qui l'appello finale di Maria Rosaria Perdicaro: «Il futuro sindaco stabilisca un rapporto privilegiato con il Consorzio, individuandolo finalmente come portatore degli interessi generali della categoria».
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