Tu sei qui: CronacaCommercio, esplode la polemica
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 4 marzo 2003 00:00:00
È scontro sulle strategie per l'incentivazione del commercio a Cava de' Tirreni. Polemiche tra chi, come il presidente del Centro Commerciale Cavese, ritiene di essere il presente proiettato nel futuro, pronto a cogliere le istanze della gente, anzi ad anticiparle, facendo dell'organizzazione di eventi domenicali la vetrina per il traino e la pubblicità della propria attività, e chi, invece, ritiene che, in assenza di una progettualità che rilanci non solo il settore, ma l'intera città, sarebbe un grosso rischio avventurarsi in una diversa strategia di vendita. «I commercianti di Cava - dichiara Antonio Bevilacqua, presidente del Consorzio del Centro Commerciale Cavese - rappresentano, purtroppo, il passato, anche se con una storia bellissima. Non vogliono riproporsi nel nuovo, nel moderno, pur avendo tutte le carte in regola per essere i primi. Credono che bisogna attendere prima i clienti e poi avviare iniziative promozionali. Noi, invece, abituiamo i nostri clienti a farsi la passeggiata. Quello che dovrebbe avvenire anche a Cava, che ha un centro commerciale storico naturale. Bisogna approfittare dei portici sempre, anche quando è cattivo tempo, delle tante bellezze, senza essere disorientati dal caos delle aperture. Il Centro Commerciale Cavese è una realtà, ma vogliamo che sia collegato con il centro storico della città». Intanto, la città commerciale è accusata di vivere un torpore atavico, da grande signora decaduta, che non sa o non riesce a scrollarsi di dosso una patina di vecchio. Senza idee, svogliata, nessuna iniziativa imprenditoriale di rilievo, né, tanto meno, di incentivo per l'utenza, sia cavese che non. Non solo. A Cava, nella migliore delle ipotesi, il flusso commerciale è stagnante e rischia di perdere anche quello interno, che, sempre più, si rivolge soprattutto a Salerno. «Il nostro obiettivo - dichiara Fabio Siani, assessore al Commercio - è quello di stimolare tutti gli operatori del settore ad essere i veri protagonisti del rilancio commerciale della città. Abbiamo un ottimo rapporto con tutti. Ci siamo incontrati diverse volte, proprio per sederci intorno ad un tavolo e concertare insieme il futuro. Molte sono le iniziative in cantiere e credo sia sinergico anche il rapporto con gli altri assessorati. Penso ad iniziative di grande respiro nel campo della cultura, del turismo ed anche dello sport. Tutti veicoli necessari per rinvigorire l'immagine e, quindi, il flusso di presenze a Cava».
LE REPLICHE
Trotta (Ascom) e Trezza (Confesercenti): «Il Centro Commerciale è una realtà diversa da quella cavese. Le aperture domenicali sono solo un aspetto del problema»
«Fino a che - afferma Luigi Trotta, presidente dell'Ascom - sul territorio non ci saranno iniziative tali da giustificare una diversa strategia commerciale, noi attueremo le aperture domenicali concordate. Il Centro Commerciale è un condominio, è una realtà diversa da quella cavese. Bevilacqua può decidere quello che vuole nel suo Centro, ma il commercio a Cava è un'altra cosa. Abbiamo l'esperienza, se ci è consentito, di capire i tempi che si vivono ed attuare le strategie che riteniamo più opportune. Quando ci renderemo conto che la città, dopo le 20, non è un mortorio, che esiste una volontà seria e concreta, con iniziative e progetti in grado di apportare una rivalutazione di Cava nel suo insieme, allora potremo ridiscutere e ci troveremo d'accordo sull'opportunità di fare una "città vetrina". Altrimenti, rischiamo di romperle le vetrine». Sulla stessa linea la Confesercenti: «Programmare eventi - afferma il presidente Aldo Trezza - in grado di portare benefici al commercio cavese, è un impegno economico molto differente da quello del Centro Commerciale. Il nostro deve essere un progetto per la città, non per una singola struttura. Le aperture domenicali sono solo un aspetto del problema. Ancora oggi, l'Amministrazione non ha emesso una sua ordinanza sugli orari, contribuendo all'attuale stato di confusione».
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