Tu sei qui: CronacaCasa squillo a Vietri, coinvolti imprenditori cavesi
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 14 novembre 2002 00:00:00
Sono scappati in mutande dalla casa squillo di lusso, in via Pellegrino, a Marina di Vietri sul Mare. Appena sono entrati i Carabinieri, nel blitz di lunedì sera, liberi professionisti di Salerno e provincia, funzionari pubblici (alcuni in servizio al Comune di Napoli, altri al Consiglio regionale) ed imprenditori del cemento di Cava, Nocera e Pagani, hanno dovuto raggiungere nudi e senza scarpe le autovetture parcheggiate qualche metro più avanti. Per loro, inseguiti dai Carabinieri, l'ultimo velo del pudore è stato il buio dei vicoli della Marina di Vietri, laddove si aprono sul breve tratto di lungomare, con la custodia delle potenti auto che veniva assicurata da abusivi del posteggio, anche loro ripagati con buona moneta dopo l'ora d'amore. A fare i conti con i Carabinieri sono rimaste solo le belle ragazze rumene, appena ventenni. Ora dovranno raccontare dell'alcova e di quel giro di frequentatori-bene. Gli uomini del Comando provinciale dei Carabinieri, diretti dal colonnello Gilberto Murgia, e della Compagnia di Salerno, con il capitano Enrico Carpentieri, non hanno scelto casualmente il giorno per fare irruzione nell'alcova di lusso di Vietri sul Mare, ubicata tra la Cattedrale di Sant'Antonio da Padova e la Caserma dei Carabinieri. Il blitz lo hanno fatto, dopo settimane di appostamento, nel giorno di maggiore frequenza, quando, dopo il sereno week-end trascorso in famiglia, la ripresa della settimana contemplava anche la scappatella a suon di euro: dai 200 fino ai 500, secondo le prestazioni fornite dalle belle ragazze rumene. Tant'è che nel corso della perquisizione i Carabinieri hanno sequestrato, nella «cassa comune» dell'alcova, ben cinquemila euro, pari a dieci milioni di vecchie lire, proventi della serata. Nel corso dei loro quotidiani appostamenti, i Carabinieri della Compagnia di Salerno si sono travestiti nei modi più disparati, da netturbini a tassisti. Le indagini erano partite dopo una serie di segnalazioni, confermate da alcune inserzioni per contatti «amichevoli». Era "Laura" a garantire belle amicizie, giovanissime donne pronte a tutto. Bastava chiamare un numero di cellulare perché "Laura" indirizzasse alla casa di via Pellegrino n. 7, a Marina di Vietri sul Mare. Scelta geografica strategica, visto che da Napoli e da Salerno non bisognava perder tempo per raggiungere la casa dell'amore: la tangenziale da Salerno centro, oppure uscire al casello di Vietri una volta percorsa la Napoli-Pompei-Salerno. L'appartamento era stato preso in fitto da un napoletano 46enne, tramite un mediatore immobiliare incaricato dal proprietario, Vincenzo, un vietrese che risiede a Campobasso. Il giro, organizzato da "Luisa", poteva vantare belle ragazze rumene, poco più che ventenni, che arrivavano ogni giorno a bordo di taxi provenienti dal centro di Salerno. Per una di queste, M.Z,. è scattata la denuncia per sfruttamento ed induzione alla prostituzione, così come per il napoletano affittuario dell'appartamento. Nei prossimi giorni saranno sentiti anche i frequentatori della casa squillo, in qualità di persone informate dei fatti. Per loro potrebbe anche scattare l'accusa di favoreggiamento.
«338: MI CHIAMO LAURA, OFFRO AMICIZIA»
Aveva acquistato un'inserzione su un quotidiano: il numero di cellulare ed il suo nome, "Laura". Era lei che garantiva il traffico nell'alcova di Marina di Vietri sul Mare. Ora i Carabinieri, attraverso i tabulati telefonici, intendono ricostruire il vasto giro di frequentazioni dei vip nella casa-squillo scoperta lunedì sera. Su quel numero di cellulare sarebbero state effettuate anche telefonate da uffici pubblici per prendere appuntamenti utili. Le indagini dei Carabinieri del colonnello Murgia sono, comunque, appena all'inizio. Nelle prossime ore potrebbero esservi clamorosi sviluppi, oltre che nuove denunce.
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