Tu sei qui: CronacaCasa per non vedenti, fondi a forte rischio
Inserito da (admin), martedì 3 gennaio 2006 00:00:00
Un appello al commissario Reppucci perché la casa assistita per non vedenti non resti un progetto su un foglio di carta ed una pratica del tribunale, ma diventi una realtà. Lo lancia l'architetto Emilio Lambiase, progettista dell'opera finanziata dal Ministero delle Politiche sociali con circa 700mila euro. «È l'ultima chance che ci rimane per realizzarla - afferma Lambiase - e non perdere il finanziamento. I termini sono purtroppo scaduti, ma potrebbe esserci un'ulteriore e definitiva proroga. Senza le contaminazioni politiche la strada potrebbe essere più semplice». Lo scorso fine dicembre c'è stata la prima udienza in tribunale, dove l'architetto ha chiamato in causa il Comune quale capofila del raggruppamento di enti ed associazioni di cui fanno parte l'Asl Sa 1, l'Abbazia benedettina, le associazione "Amici e Dame dell'Avvocatella", "Log In", "Camminando Insieme" e "Percorso Verde". L'accusa è di aver richiesto ed incassato l'acconto di circa 140mila euro sul finanziamento, ma di non aver mai cantierato l'opera, né pagato il relativo progetto definitivo, elaborato dallo stesso Lambiase. La difesa sostiene che l'area interessata dal progetto (località Avvocatella) è sottoposta a vincoli non compatibili con la struttura ed avrebbe comportato una variante al Put. Per cui il progetto era stato restituito al mittente perché ubicato in un'area diversa da quella peraltro espressamente indicata dal Comune. A gestire quest'ultimo capitolo del progetto, denominato "Unità di accoglienza per non vedenti", che se realizzato avrebbe non poche ricadute occupazionali sul territorio, è ora il commissario straordinario Antonio Reppucci. La Direzione generale Famiglia e Diritti sociali del Ministero delle Politiche sociali, infatti, ha chiesto una verifica sullo stato di realizzazione del progetto, che il Comune avrebbe dovuto inviare entro la fine di settembre scorso, con una relazione anche fotografica del cantiere, che però non c'è.
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