Tu sei qui: CronacaCarni infette, Giuseppe Carusone ai ‘domiciliari'
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 31 gennaio 2003 00:00:00
Scandalo "carni infette": torna a casa Giuseppe Carusone. È stato scarcerato, nella tarda serata di ieri, il 24enne di Cava de' Tirreni finito in manette all'alba del 20 gennaio scorso, nell'ambito dell'operazione "Meat Guarantor II", il maxi-blitz condotto dal Nas di Salerno contro i mercanti di capi di bestiame infetti. Carusone era accusato di aver piazzato sul circuito commerciale delle carni decine e decine di animali, suini in particolare, privi di ogni garanzia, spesso affetti da gravi patologie o addirittura già morti. Ideatore del business sarebbe stato suo padre Gennaro, 46 anni, titolare di una stalla a Cava. Anche quest'ultimo finì a Fuorni, insieme a Giuseppe Esposito, 42enne di San Valentino Torio. Il Gip della Procura di Nocera Inferiore, Domenico Diograzia, accolse, infatti, solo per i due Carusone e per Esposito la richiesta di custodia cautelare in carcere, avanzata dal sostituto procuratore Roberto Lenza, titolare dell'inchiesta. Oggi, a distanza di dieci giorni, lo stesso Diograzia ha ritenuto che non vi fossero elementi validi per protrarre la permanenza di Giuseppe Carusone presso il penitenziario di Fuorni, decidendo di spedirlo agli arresti domiciliari. Richiesta di remissione della misura cautelare accolta in parte anche per la moglie di Giuseppe Esposito, Carmela Vitale. Quest'ultima, difesa dall'avvocato Rino Pagano, era stata destinataria di un provvedimento di custodia agli arresti domiciliari che il Gip ieri ha modificato, consentendole di lasciare il proprio domicilio e condurre l'attività gestita insieme al marito, la stalla adibita a deposito del bestiame, a San Valentino. Queste, dunque, le decisioni dell'ultim'ora, che dimostrano come, in una fase in cui la magistratura sta ancora approfondendo l'inchiesta con l'interrogatorio degli indagati, qualcosa cominci a muoversi. "Fumata nera" per quanto riguarda, invece, la posizione di Gennaro Carusone. Sull'istanza di libertà avanzata dal suo legale, l'avvocato Giuseppe Senatore, sarà il Tribunale del Riesame di Salerno a decidere al termine dell'udienza fissata per lunedì prossimo. Tornando agli sviluppi dell'indagine, finora le novità non sembra siano state rilevanti. La magistratura continua ad ascoltare i personaggi coinvolti (in tutto 33 persone), nel tentativo di delineare ruoli e posizioni. Ed a scavare ancora sono anche i Carabinieri del Nas e la Guardia di Finanza. I primi intendono capire se i capi infetti possano essere stati venduti al dettaglio anche da commercianti finora solo sfiorati dalle indagini. Gli uomini delle "Fiamme Gialle", invece, stanno cercando di capire quale fine possano aver fatto gli introiti derivanti dalla macellazione clandestina, molto probabilmente finiti su conti esteri difficilmente identificabili. Resta il fatto che l'allarme sembra proprio non essere cessato. Ne è dimostrazione l'atteggiamento dei consumatori, che negli ultimi giorni sembrano essere molto più guardinghi. Insomma, l'inchiesta potrebbe allargarsi e potrebbero non essere lontani nuovi clamorosi colpi di scena.
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