Tu sei qui: CronacaBoom di adesioni per ‘Polis'
Inserito da Il Salernitano (admin), venerdì 23 maggio 2003 00:00:00
Continua a raccogliere adesioni la neo costituita associazione "Polis", coordinata dall'ex assessore democristiano Enzo Gallo. Dopo la nomina del coordinamento, costituito da 12 elementi (7 uomini e 5 donne, tutti giovani), stanno arrivando sempre più numerose le adesioni da parte sia di uomini impegnati in politica che di semplici cittadini. «"Polis" prevede la partecipazione - aveva sottolineato Enzo Gallo - di ogni persona di qualsiasi ideologia politica che abbia a cuore le sorti di Cava. Tanti hanno aderito e posso preannunciare che in tempi brevissimi avremo l'adesione di varie associazioni esistenti sul territorio e di politici di diversa estrazione ideologica, che godono per la loro onestà e professionalità della stima della gente cavese». Per conoscere meglio i programmi "al femminile" del nuovo movimento, abbiamo intervistato Emilia Di Mauro, moglie del professore universitario cavese Giuseppe Foscari, donna di cultura, ex amministratrice ed attuale membro del coordinamento di "Polis", insieme ad altre 4 donne (Viviana Bisogno, Serena Della Monica, Rossella Scala e Dina Russo). Dottoressa Di Mauro, c'è molta presenza femminile in "Polis". Le donne acquistano sempre maggiore visibilità...«Solo le donne possono capire le donne. Noi dobbiamo combattere affinché la città sia a misura non solo di uomo, ma anche di donna». Quali sono gli obiettivi "in rosa" della nuova associazione? «Come gruppo femminile, batteremo su tre punti principali. Primo: ambiente. Quello che creiamo sarà l'ambiente dei nostri figli e noi dobbiamo essere sensibili in prima persona, recependo tutto quello che lo può preservare. E', dunque, importantissimo proteggere l'identità, anche naturale, di Cava. Difendere l'ambiente significa anche difendere la nostra salute e quella delle prossime generazioni. Secondo: servizi sociali. Ovvero, l'assistenza alle classi disagiate e, tra queste, posso enunciare anche le donne, poiché se noi non abbiamo i servizi sociali a nostra disposizione, non possiamo realizzarci, né come mamme né come lavoratrici. La società ci chiama ad essere partecipi e noi dobbiamo poter contare sull'appoggio di questi servizi. Dobbiamo batterci strenuamente poiché l'attuale Amministrazione comunale, per quel che riguarda il sociale (e non solo), naviga nel buio più completo. Terzo: la cultura. Questo è uno degli argomenti che meglio possono essere affrontati dalle donne. Noi abbiamo, come ho già accennato, il doppio ruolo di mamme e di cittadine. Dobbiamo impegnarci perché i nostri figli possano crescere in un ambiente che possa elevarli culturalmente. Senza cultura non si può reggere il futuro». Come le sembrano i cavesi oggi? «A Cava abbiamo, e lo dico in maniera costruttiva, un annichilimento della mente umana. Si punta a dare ai giovani solo l'apparenza, senza preoccuparsi del contenuto. Non è questa la città che abbiamo in mente. Noi miriamo a creare una città viva e feconda di idee». In chi o in cosa lei individua delle colpe? «Purtroppo, l'Amministrazione Messina non ha un progetto serio. Ancora non sappiamo che cosa ne sarà di Cava fra un decennio. Bisogna prima individuare la vera vocazione della città e poi impostare un progetto, ma, purtroppo, Messina ed i suoi non stanno agendo in questo modo. Noi donne dell'associazione abbiamo elaborato i tre obiettivi che ho sopra elencato. Ora dobbiamo proporre alla cittadinanza progetti seri e realizzabili».
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