Tu sei qui: CronacaAttentato Baldi, l'arma non è la stessa
Inserito da (admin), lunedì 26 luglio 2004 00:00:00
La pistola sequestrata dai Carabinieri a Giuseppe Rispoli non è la stessa che ha sparato contro l'auto del presidente del Consiglio comunale, Giovanni Baldi. Le voci diffuse subito dopo l'arresto, alimentate dal fatto che i due episodi si sono verificati entrambi a Santa Lucia, verrebbero smentite dai primi risultati della perizia balistica. Stando alla ricostruzione fornita dai militari, il calibro della pistola 357 Magnum ritrovata nelle mani di Rispoli - arrestato per detenzione abusiva - non corrisponde a quello dei bossoli rinvenuti accanto all'Opel Astra di Baldi. Si tratta, infatti, di un'arma ben più potente. Le indagini continuano da parte dei Carabinieri della Stazione locale, guidati dal comandante Paolo Mannino. Gli investigatori cercano soprattutto una spiegazione sul perché Rispoli girasse armato, e per di più con una massiccia scorta di proiettili, ben 40. Nella stessa serata dell'arresto i Carabinieri hanno ascoltato alcuni testimoni: persone della frazione presenti al litigio verbale che aveva attirato l'attenzione degli uomini in divisa. E così, sono stati avviati riscontri incrociati per scoprire se la versione fornita dai testimoni sia stata concordata oppure sia la reale ricostruzione dei fatti. Saltano fuori le prime indiscrezioni su chi mercoledì scorso era in compagnia del giovane arrestato. Alcune persone vicine a Rispoli avrebbero spiegato che all'origine del litigio ci sarebbe un movente passionale ed un'intricata vicenda di onore familiare. Secondo quanto avrebbero raccontato ai militari, Rispoli da qualche tempo era convinto di voler proteggere sua sorella dalle attenzioni un po' troppo pressanti di un ex fidanzato. Proprio la presenza di questo spasimante nella piazza di Santa Lucia avrebbe fatto perdere le staffe al giovane. Sulla base degli indizi e delle testimonianze raccolte in queste ore, adesso gli investigatori dovranno cercare di ricostruire tutta l'intricata vicenda. Alcuni residenti, intanto, sono intervenuti per difendere il nome del circolo ricreativo, che si trova nella piazzetta proprio dove i Carabinieri hanno fermato Rispoli. «L'episodio dell'altra sera - dicono - non ha nulla a che vedere con la reputazione del circolo. Da anni rappresenta un punto di aggregazione per noi, specie per i più anziani, che lo vivono come un momento associativo». Fra controlli e blitz notturni, intanto, continuano le indagini dei Carabinieri sull'attentato a Giovanni Baldi. Dopo l'ultimo Consiglio comunale, che ha visto passare la decisione di municipalizzare la gestione dei parcheggi e delle aree di sosta, gli inquirenti hanno potenziato i servizi di pattugliamento sul territorio per prevenire possibili azioni di ritorsione nei confronti dei rappresentanti della Giunta Messina. Da indiscrezioni, i militari metelliani, in collaborazione con gli uomini della Compagnia di Nocera Inferiore, starebbero cercando riscontri a quella che sembra essere la pista investigativa più accreditata quale movente per i colpi di arma da fuoco sparati contro l'auto di Baldi. Così, nelle scorse ore, le gazzelle dei Carabinieri sono piombiate nella frazione di Santa Lucia per mettere a punto un nuovo giro di accertamenti e controlli nelle abitazioni di alcuni pregiudicati. Sull'esito del blitz, almeno per ora, bocche cucite.
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