Tu sei qui: CronacaAperture domenicali, cresce il fronte del sì
Inserito da (admin), martedì 8 aprile 2003 00:00:00
Si rompe il fronte del no dei commercianti cavesi. Domenica 30 marzo, si è registrata una sorta di serrata contro il calendario dello shopping domenicale stabilito dal Comune. Le associazioni di categoria gridarono alla vittoria per il consenso ricevuto alla loro proposta, che prevede domeniche aperte solo a maggio ed ottobre. Domenica scorsa, parti invertite. Gia sabato molti negozi del centro avevano esposto l'avviso con la scritta "domenica aperti". «Non ci sono - dichiara Fabio Siani, assessore al Commercio - né vincitori, né vinti. E' solamente prevalso un maggior interesse verso un servizio da offrire ai consumatori». L'apertura, però, mette in discussione la rappresentatività delle associazioni, la maggiore, Ascom, e la Confesercenti, con iscritti soprattutto in periferia. «Prendiamo atto del fatto - afferma Aldo Trezza, presidente della Confesercenti - che i negozi, soprattutto quelli del centro, abbiano optato per l'apertura. È prevalsa, probabilmente, un'esigenza di tipo personale. Ora aspettiamo i riscontri in termini economici. Ci troviamo di fronte, però, all'inizio di un fenomeno pericoloso. L'apertura selvaggia crea solo confusione e disorienta ancora di più i clienti. Il Comune si deve far carico anche di questo problema». «Il coordinamento dei commercianti - risponde l'assessore Siani - spetta alle associazioni. Noi ci facciamo promotori dell'organizzazione di eventi e di politiche per fornire sostegno allo sviluppo della città. In quest'ottica, il commercio ed i suoi rappresentanti sono una pedina essenziale per tale obiettivo». Drastica la valutazione dell'Ascom, che proprio al centro raccoglie numerosi iscritti. «Questo è il risultato di una politica - afferma il presidente Luigi Trotta - che rischia di disorientare e portare al collasso il commercio. Non possiamo dare la città in mano ad imprenditori, soprattutto napoletani, che gestiscono catene di negozi e raccolgono economie dal nostro territorio, per poi trasferirle altrove. Da loro è iniziato questo effetto a catena, che ha portato ad un comportamento giustificato solo dal fatto di cercare di contrastare questo stato di cose». Nere le previsioni. «Sarà necessario - continua Trotta - un maggior impegno economico dei commercianti che vorranno stare dietro a chi sta aperto la domenica, nonostante non ci siano i presupposti, né economici, né turistici. La nostra è una clientela locale, che, se spende di domenica, non spenderà in settimana». Di senso opposto la valutazione del presidente del Centro Commerciale Cavese, da sempre fautore della libera apertura. «Un buon segno - commenta Antonio Bevilacqua - indicato dalla presenza di tanta gente. È una risposta a chi ritiene che il commercio non possa e non debba essere il volano per lo sviluppo anche turistico della città».
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