Tu sei qui: CronacaAnziano muore mentre gioca a ramino
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 31 ottobre 2001 00:00:00
Una tranquilla serata, passata con gli amici intorno ad un tavolo del centro per anziani di viale Crispi (nella foto), giocando a carte, all'improvviso si è tramutata in tragedia. Michele D'Amico, cavese, 70 anni, abitante in via Talamo, si stava intrattenendo con altri tre coetanei al tavolo verde: una mano di ramino, come era solito fare con gli amici del centro. Nessun malessere, né sintomo poteva far presupporre che di lì a qualche momento sarebbe deceduto. Erano circa le 18.30: gli tocca scartare la carta, ma si piega sul tavolo. «Sembrava che la carta gli fosse caduta da mano e si stesse piegando per raccoglierla», raccontano gli amici di giocata, che subito si sono accorti che, invece, il dramma si era immediatamente consumato. Senza un lamento, né un segnale, solo il rumore secco del capo che si accascia sul tavolo. Lo chiamano, ma non risponde; lo alzano sulla sedia, mentre tutti gli altri anziani si accalcano nella stanzetta. Ci si accorge subito che il fatto è grave; il più lesto dei presenti cerca addirittura di praticargli un massaggio cardiaco, ma non c'è nulla da fare. La morte è sopraggiunta veloce, immediata, senza scampo.
I soccorsi
Nel frattempo si va alla ricerca del telefono per chiamare il pronto soccorso nella vicina stanza del capolinea del Cstp. Dopo poco arriva l'autoambulanza dell'Humanitas: il medico non può far altro che constatare l'avvenuto decesso per arresto cardiaco. Il primo ad accorrere è il figlio Sandro, che avverte casa; poi arriva la figlia, che insieme alla pattuglia della polizia non può far altro che accompagnare il padre all'ospedale. «Siamo 450 anziani che frequentiamo questo centro - dichiara Salvatore Trapanese, il presidente - e non abbiamo un telefono per le emergenze. L'ho richiesto, ma finora non è stato possibile averlo. Eppure è importantissimo e proprio l'episodio di questa sera lo conferma. Per andare nel locale del capolinea, cercare l'elenco, fare il numero, si perde troppo tempo, ed il tempo per noi anziani è importante».
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