Tu sei qui: CronacaAntonio Galione, una ‘voce' di Libertà
Inserito da La Redazione (admin), giovedì 27 marzo 2003 00:00:00
La città di Cava de' Tirreni ha perso un altro dei suoi figli illustri. Lo scorso lunedì, infatti, l'anima del Maestro Galione ha lasciato il suo corpo. Tonino Galione, bella voce di basso, cantante lirico del San Carlo, figura di indiscusso carisma, fino ai suoi ultimi giorni ha continuato, nella nostra città, la sua attività di Maestro di Canto (e non solo!).
Non ci soffermiamo e non ci interessa approfondire e scandagliare possibili motivi, fatterelli e circostanze che abbiano causato la sua morte. Al gossip di paese ci pensa già molta della stampa locale. Quello che più ci preme, dal nostro osservatorio virtuale, è di non lasciare scorrere inosservata questa grave perdita per la nostra comunità. Non conoscevamo personalmente il Maestro Galione, ma il solo vederlo camminare, con passo fiero e deciso, per le vie della città, ci è sempre apparso come una scossa per i nostri animi, spesso ingrigiti da una routine fatta solo di calcio, promozione e negozi di abbigliamento in stile finto polo.
La sola sua vista ci comunicava Libertà. La Libertà (con la L maiuscola) di poter scegliere altre strade da quelle banali e convenzionali. La sua presenza era un'azione altamente "sprovincializzante". Forse la più efficace, pur non beneficiando di alcuna sovvenzione comunale e di nessuna copertura politica. Né a destra né a sinistra. In questo tragico momento dell'umanità, quello che forse non si capisce è che la vera grande guerra in atto non è (forse non è mai stata) tra destra e sinistra, occidente ed islam, buoni e cattivi, americani ed iracheni, ma tra un'umanità vecchia e grigia, che desidera conservare il proprio potere anche a discapito delle masse e con le guerre, ed un'umanità colorata, creativa, che crede nel pluralismo, nella pace e nel valore delle diversità.
Anche noi del Portico (lo avrete notato dall'inserimento dei colori dell'arcobaleno nella nostra testata) desideriamo dare un piccolo contributo all'esercito colorato dei costruttori della pace. Fuori da ogni ideologia e dalla bieca strumentalizzazione partitocratrica, alla quale, ahinoi, continuiamo ad assistere. Fortunatamente, questo esercito di anarco/critici sta crescendo sempre di più. Peccato che con la scomparsa del maestro Galione ce ne sia uno in meno. E' per questo che la sua morte ci tocca. Siamo sicuri che l'assenza della sua figura "creativa" non potrà mai passare inosservata. Anche se non lo conoscevamo, oggi abbiamo perso un amico.
Perciò dedichiamo questo piccolo spazio virtuale a Tonino Galione ed a tutti coloro che hanno voglia di inviare un ricordo, un saluto, un pensiero a questo personaggio di grande e trasgressiva originalità. Piazze e strade che continuino ad essere intitolate ai padroni ed agli uomini di potere. Molto probabilmente, Tonino Galione, ovunque ora si trovi, starà sparando anche su questa nostra iniziativa. Era questo il suo bello!
IL RICORDO DI MICHELE MONETTA
Al mio Maestro di Teatro Antonio Galione
«Tonino caro, il tuo rigore, la tua passione, la tua lucida follia di scomodo testimone della stupidità umana ti hanno messo contro la Natura...tu che la Natura conoscevi e Amavi...i tuoi insegnamenti li porterò sempre con me, preziosa eredità di un Idealista. Dal Corpo all'Anima, dal Corpo all'Anima, mi ripetevi nel lontano 1978, quando mi parlavi della Voce, dell'espressività vocale, di Fonetica...di Canto. Senza conoscerlo, hai percorso le strade di Artaud...le sue stesse immagini...i suoi stessi fantasmi maledetti. Tonino caro, sei scivolato nel vento col desiderio di farti portare via come un aquilone...il tuo Grido ha incontrato angeli neri e sordi, le tue imprecazioni nascondevano il tuo cuore di chiaro gelsomino. Ti voglio bene. Con incommensurabile riconoscenza per i tuoi insegnamenti, ti abbraccio nel tuo ultimo canto silenzioso».
Questo è il messaggio che Michele Monetta, attore, regista ed insegnante di mimo, ci ha inviato dopo aver appreso dal Portico della dipartita di Antonio Galione. Un messaggio che rende giustizia ad un personaggio che è stato un punto di riferimento per la lirica nazionale e per il Teatro San Carlo. Michele Monetta, nato a Cava de' Tirreni il 30 maggio 1955, rappresenta una figura di rilievo internazionale in campo teatrale. Ha organizzato e curato stage e seminari al Dams di Bologna. Insegna Maschera, Mimo e Movimento all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma. Attore in produzioni televisive tedesche, è stato impegnato come autore ed attore per le tre reti Rai. Un personaggio di grande rilievo, dunque, che ha inteso affidare al nostro portale, onorandoci notevolmente, il suo struggente e sentito ricordo di Antonio Galione. Vi invitiamo a fare lo stesso, inviandoci le vostre testimonianze sull'indimenticabile Maestro cavese.
IL RICORDO DI RAFFAELE SENATORE
Rispondendo al nostro invito, il dott. Raffaele Senatore, direttore dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cava, ci ha inviato la sua testimonianza su Antonio Galione. Leggiamola insieme...
«Caro Antonio, se ti ho ben conosciuto in vita, come per la verità mi è sembrato, se mi sono arricchito a parlare con te, confrontandomi sulla purezza dell'anima, della vita subliminare, convenendo sulla forza invitta della natura offesa, ma non soggiogata dall'uomo, allora mi piace illudermi e credere che tu sia stato rapito in cielo da un refolo di vento, che ti ha sollevato tanto in alto sino a portarti rimirare le stelle, la luna, l'Immenso. Sapendoti capace di mille vite credo che tu sia stato molti millenni fa un Faraone egizio, quello stesso Faraone che, secondo il culto della morte praticato in Egitto, considerò la "sua" morte una scala da salire fino in fondo per arrivare a vedere gli Dei. Hai vissuto mille vite ed hai sempre conosciuto Dio, che per farti riconoscere da noi mortali, come suo prediletto, ti donò la voce, il canto, la purezza, la gioia. Un poeta scrisse che "non è libero chi lo è, ma chi lo vuole essere". E tu, caro Antonio, hai sempre voluto essere libero. In vita come in morte. Addio».
LA TESTIMONIANZA DI UN SUO ALLIEVO
«Pur avendo una mentalità superiore, non era compreso! Poteva sembrare che fosse un po' matto, ma non era così! Alle ultime lezioni di canto, era solito dirmi: "Se io mi comporto come vuoi tu e se rientro nei tuoi canoni, sono una persona normale. Se io mi comporto come dico io e questo comportamento non rientra nei tuoi canoni, io sono pazzo!". Gli rispondevo: "Tonino, questo lo so! Figurati che lo diceva anche Pirandello!". E lui controbatteva: "Pirandello nu cazz!!! Se qua ti comporti come vogliono loro, vai benissimo! Prova a fare qualcosa di diverso, vedi cosa ti succede!!!". Durante le prove, mi portava come esempio il suo fiore all'occhiello: una mia amica, nonché collega, Rosa Senatore. I suoi insegnamenti resteranno custoditi in me ed in tutti coloro che sono stati con Lui! Soltanto chi effettivamente lo conosceva può testimoniare che personalità era! Anche se i gossip locali non hanno fatto altro che infangare l'immagine di una persona colta ed esuberante come era Lui! Mi ha visto nascere e crescere; io l'ho visto morire! Una parte di lui resterà sempre in me! Tonino, non ti dico addio, ma di aspettarci! Presto verremo da te! Tu veglia dall'alto su di noi! Con infinita stima, il tuo allievo Goffredo».
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