Tu sei qui: CronacaAntenne per cellulari, Ds e Sdi non ci stanno
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 16 dicembre 2002 00:00:00
Mentre nasce il nuovo movimento politico di centrosinistra a Cava de' Tirreni, anche la vecchia componente consiliare si dà da fare per cercare di costruire un'opposizione al servizio dei cittadini. Così, il gruppo consiliare dei Democratici di Sinistra, traghettato dal capogruppo Antonio Armenante (nella foto), ed il gruppo dei Socialisti Democratici Italiani, capitanato da Vincenzo Passa, riportano in primo piano la "questione antenne", ovvero la decisione da parte dell'Amministrazione Messina di installare ripetitori per telefonia cellulare su siti di proprietà comunale. Una presa di posizione che arriva attraverso l'affissione, per le strade cittadine, di un manifesto su un problema che divide le parti politiche e la pubblica opinione. «Non si conoscono ancora a fondo - recita il manifesto - gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sull'organismo umano. Il progetto dell'Amministrazione è stato approvato solamente dalla Giunta municipale, senza che vi sia stato alcun passaggio in Consiglio comunale, l'organo democratico della città. Questo è inammissibile, come è inammissibile che anche altre decisioni importanti per il futuro e la salute dei cittadini abbiano bypassato l'esame dell'assise cittadina». Critiche sono state anche le dichiarazioni rilasciate alla stampa locale nei giorni scorsi dall'assessore Carmine Salsano: «Il problema di fondo di tutta questa vicenda è che si sono voluti accelerare i tempi. Su una materia così delicata come la telefonia mobile esiste una disciplina giuridica complessa, che non fa fede soltanto al nuovo decreto Gasparri. Esistono, infatti, anche i regolamenti della Regione. In ogni caso, entrambi tengono presente la salvaguardia dei vincoli e delle garanzie della salute dei cittadini. Ecco, è su questo punto che dico che si è corso troppo. Si doveva aspettare, prendere del tempo ulteriore, sviluppando degli studi e delle analisi del problema più approfonditi, insieme a tutti i soggetti coinvolti: i cittadini, i gestori, l'Arpac. Certo, ci sarebbe voluto più tempo, ma alla fine avremmo dato risposte concrete alle polemiche di questi tempi ed alle paure delle gente». Il progetto finito nell'occhio del ciclone prevede l'installazione di quattro postazioni per ripetitori di telefonia mobile sui siti comunali ed una base radio su Palazzo di Città per la tecnologia Umts. I siti individuati sono: l'acquedotto a Monte Castello, un faro dello stadio comunale 'Simonetta 'Lamberti'', il vecchio bruciatore in località Monticelli a Santa Lucia, il sito dei prefabbricati alla Maddalena. I suddetti siti ospiteranno gli impianti di telefonia mobile e verranno messi a disposizione dei tre gestori presenti sul mercato, la Tim, l'Omnitel e la Wind. Sulla vicenda si è svolta già una prima seduta della Commissione Sanità e numerosi sono stati gli interventi dell'opposizione durante lo scorso Consiglio comunale. Intanto, Emilio Maddalo, presidente della Commissione Sanità, nei giorni scorsi ha preannunciato di voler contattare la società a carattere pubblico, l'Arpac, per un monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche sul territorio della Vallata.
L'ASSESSORE SALSANO PRENDE LE DISTANZE
«Le responsabilità se le sono volute assumere gli uomini del sindaco. Io non c'entro nulla»
Due assenze che erano passate inosservate: il 30 ottobre ed il 20 novembre l'allora assessore all'Urbanistica, Carmine Salsano (nella foto in basso), non si presentò in Giunta. In quei giorni l'esecutivo deliberava i due progetti per l'installazione delle antenne per la telefonia cellulare sugli immobili comunali. Due assenze dietro le quali si nascondono retroscena svelati oggi da Salsano. «Due assenze volute, perché non mi sono trovato d'accordo con l'operazione voluta dal sindaco e dagli uomini del suo staff», ha spiegato Salsano, oggi assessore ai Rapporti con il Parlamento europeo. Sulle delibere numero 774 del 30 ottobre e numero 804 del 20 novembre non risulta il voto favorevole di Salsano. «E' una storia dalla quale prendo le distanze. Le responsabilità se le sono volute assumere gli uomini del sindaco. Io non c'entro nulla», precisa l'assessore Salsano.
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