Tu sei qui: CronacaAntenne, insurrezione a Palazzo
Inserito da Il Salernitano (admin), mercoledì 31 marzo 2004 00:00:00
Scoppia la rivolta dei residenti della Maddalena contro l'inizio dei lavori da parte dell'Arpac per l'installazione nella frazione di una postazione di telefonia mobile. Il sito in questione è stato individuato dall'Amministrazione comunale nell'ambito del piano per la razionalizzazione delle antenne sul territorio cavese. Un progetto che mira a far confluire in sedi prescelte tutte le antenne installate indiscriminatamente dagli operatori della telefonia mobile sotto la Giunta Fiorillo. Ma gli abitanti della Maddalena non ci stanno. Ed ieri mattina una folta delegazione ha mostrato tutto il proprio disappunto in sede di Consiglio comunale. Più volte attaccato il sindaco Messina, che ha fatto sospendere la seduta per 15 minuti per ascoltare la nutrita popolazione del luogo ove l'Arpac lunedì ha aperto il cantiere per l'installazione dell'antenna, depositando in loco i bidoni elettrici. I cittadini non hanno voluto ascoltare le parole - comprovabili con le carte firmate - del sindaco, chiedendo la sospensione dei lavori. «La mia posizione non mi permette - ha precisato il sindaco - di poter decidere sulla sospensione dei lavori dell'impianto. Io non sono il responsabile dell'Arpac, ma solo un amministratore che, come dice la vigente legge in materia, può autorizzare l'ente al montaggio del ripetitore secondo il nostro piano di razionalizzazione delle antenne. Domani (oggi, ndr) ho invitato Roberto Napoli a venire al Comune per rassicurare la cittadinanza». La tensione è salita a livelli altissimi, tanto che i cittadini hanno minacciato di dar fuoco all'impianto. La clamorosa rivolta di ieri mattina è solo l'epilogo della protesta iniziata lunedì pomeriggio alla Maddalena. Strade e bus bloccati; necessario l'intervento delle Forze dell'Ordine per placare gli animi. L'intervento dell'Arpac sarà, quindi, fondamentale per risolvere un grave problema di ordine pubblico. Una lancia, comunque, va spezzata in favore dell'Ente. L'antenna, infatti, emana raggi controllati di un volt, la quinta parte delle radiazioni emanate da un comune forno a microonde, e ci sono forti regimi di sicurezza. «I cittadini non si devono lamentare - commenta l'assessore all'Ambiente, Luigi Napoli - perché in primis la minima radiazione è tra l'altro umts, e poi perché l'impianto rientra nei parametri imposti dalla legge. Credo che la rivolta dei cittadini sia stata strumentalizzata dall'opposizione, che peraltro ha appoggiato la razionalizzazione del piano». L'Amministrazione si dimostra comunque aperta alla problematica ambientale. «Se l'Arpac - continua Napoli - ci dice che dobbiamo cambiare sito per la presenza dei prefabbricati in amianto in zona, che tra l'altro nel giro di un anno e mezzo saranno smantellati grazie ai 40 miliardi concessi dalla Regione Campania, noi lo faremo per il bene della cittadinanza. La gente deve stare tranquilla, anche perché domani (oggi, ndr) inizieranno i lavori per l'installazione di un'antenna presso l'ex bruciatore di Santa Lucia e ce n'è già una a Pregiato. Spero che non ci sia un'altra insurrezione incivile». Stamane, alle 11.30, il responso dell'Arpac sulla posizione del ripetitore. Le Forze dell'Ordine, intanto, monitorano la zona per evitare che si concretizzino le minacce di rogo.
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