Tu sei qui: CronacaAntenne, esplode la protesta
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 31 marzo 2003 00:00:00
E' arrivato il parere tecnico positivo dell'Arpac (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania) sulle emissioni dell'impianto di telefonia cellulare da installare sul serbatoio idrico ubicato a Monte Castello, da realizzare in attuazione del recente accordo con i concessionari di telefonia mobile. Dunque, l'Amministrazione comunale di Cava de' Tirreni incassa un nuovo parere positivo, che va a suscitare, però, le dure reazioni dei cittadini. Il nuovo "ok" va ad aggiungersi a quello dato per l'impianto che dovrà sorgere sui tralicci dell'illuminazione dello stadio "Simonetta Lamberti". «Il parere, come del resto il precedente, che riguarda - fanno sapere da Palazzo - l'installazione di un analogo impianto presso lo stadio comunale, conferma la bontà e la piena legittimità delle scelte sin qui operate dall'Amministrazione comunale. L'Agenzia Regionale, infatti, attesta la non pericolosità dell'impianto previsto nel Piano di localizzazione degli impianti di telefonia mobile. Il parere dell'Arpac, in pratica, sgombera il campo da ogni possibile dubbio ed equivoco di sorta sull'idoneità dei siti individuati dall'Amministrazione, oltre che da facili strumentalizzazioni di carattere politico». Questo il parere degli amministratori. Ma i residenti della zona non sono concordi con le scelte operate dal sindaco Messina. Pronta, infatti, una prima mobilitazione generale della popolazione, che presenterà una petizione popolare, già firmata - fanno sapere gli organizzatori - da oltre mille cittadini. «Si sta speculando sulla nostra salute»: questo il laconico commento di un firmatario. Un altro impianto, poi, quest'ultimo per la telefonia di terza generazione, basata sul sistema Umts, sarà collocato nel cuore della città metelliana, sul Palazzo di Città. A tale proposito, i genitori degli alunni della Scuola Media "Giovanni XXIII" hanno scritto al preside ed al sindaco Messina, denunciando la pericolosità ed evidenziando le preoccupazioni in merito all'installazione sulla Casa municipale. Ma come possono tutelarsi i cittadini cavesi? «L'elettrosmog è un fattore - ha commentato un giudice romano - che mette a rischio la salute della popolazione. Anche l'Unione Europea ha legiferato in materia, indicando i limiti massimi sopportabili e cosa fare per difendersi. Le onde elettromagnetiche non si diffondono solo in verticale, ma anche in orizzontale. Dunque, il loro raggio d'azione nocivo si diffonde per centinaia di metri. Suggerisco agli interessati di tutelarsi attraverso un ricorso al Tar, il massimo organo regionale di giustizia amministrativa, che ha già emesso numerosi pareri favorevoli ai consumatori. Per avere tutte le informazioni del caso, suggerisco di interpellare le associazioni a tutela dei consumatori». Lo scontro tra residenti ed amministratori, dunque, sembra destinato ad acuirsi nei prossimi giorni.
UN PARERE AUTOREVOLE
Livio Giuliani, responsabile dell'Unità Radiazioni dell'Ispesl, si sofferma sulla pericolosità delle radiazioni elettromagnetiche
Qual è la verità sui presunti effetti nocivi delle radiazioni elettromagnetiche? Per ora la scienza, quella ufficiale, fatta di autorevoli pubblicazioni che integrano la letteratura medica, non ha una posizione ben definita. Noi abbiamo chiesto un parere a Livio Giuliani, responsabile dell'Unità Radiazioni dell'Ispesl, l'Istituto superiore per la prevenzione e per la sicurezza del lavoro. Dott. Giuliani, le antenne sono pericolose? «Bisogna distinguere tra le basse frequenze, che sono quelle degli elettrodotti, e le alte frequenze, per la radiotelevisione ed i cellulari. Nel primo caso, la ricerca è arrivata a risultati conclusivi: quando le emissioni sono superiori a 0,4 microtesla, raddoppia il rischio di leucemia infantile. Teniamo presente che il limite della nostra legge, ormai superata, è di 100 microtesla». Cosa succede con le antenne per le televisioni ed i telefonini? «Studi compiuti in Australia ed in Inghilterra hanno provato che, per le persone che vivono entro 2 chilometri dalle torri di emissione elettromagnetica, aumenta il rischio di tumori del sangue e del sistema linfatico». Oltre a studi epidemiologici, basati sull'evidenza delle malattie, ci sono anche studi sperimentali, cioè di laboratorio? «In Australia hanno lavorato con topi geneticamente modificati per ammalarsi spontaneamente di linfoma. La manipolazione è stata fatta per accelerare i tempi dell'esperimento. Metà di questi topi sono stati sottoposti per 18 mesi ad una radiazione identica a quella emessa da un antenna per gsm, mezz'ora la mattina e mezz'ora il pomeriggio. Ebbene, alla fine dei 18 mesi, si è visto che nei topi esposti la probabilità di ammalarsi di tumori era aumentata del 240 per cento. Ora io mi appresto a coordinare un esperimento analogo, finanziato dal ministro della Sanità, su 4.500 topi, stavolta non manipolati. Per questo motivo, lo studio richiederà un tempo maggiore: 5 anni». Dunque, la scienza va avanti. Noi non vogliamo creare panico, ma chiediamo al sindaco Messina, "buon padre di famiglia", come lui stesso si definisce, di pensarci bene. Qualche decina di migliaia di euro, sindaco, valgono veramente la candela?
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