Tu sei qui: CronacaAmbulanza in ritardo, giovane rischia di morire
Inserito da (admin), venerdì 26 novembre 2004 00:00:00
Un banale mal di testa lo trascina in ospedale. Al Pronto Soccorso del "Santa Maria dell'Olmo" per il 30enne ceramista di Dragonea arriva la terribile diagnosi di un'emorragia cerebrale provocata da un aneurisma. Le uniche possibilità di salvezza sono riposte in un intervento d'urgenza. Ma prima di essere trasferito in un ospedale dotato di un reparto di Neurochirurgia trascorrono tre lunghe ore. Un'attesa infinita per i familiari di Franco Palmieri, causata dalla momentanea indisponibilità di un'ambulanza per i trasferimenti. Un servizio che nell'intero territorio dell'Asl Sa1 è stato accentrato, a partire dallo scorso 1° novembre, con l'istituzione di un centralone unico ed una postazione presso l'ospedale "Umberto I" di Nocera. L'episodio, fortunatamente, non ha avuto tragiche conseguenze: il giovane è stato operato nella stessa serata dall'équipe di Neurochirurgia dell'Umberto I ed è ora fuori pericolo. Ma la famiglia Palmieri ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica. E mentre la dirigenza dell'Asl Sa 1 avvia un'indagine interna per ricostruire le modalità adottate per gestire un caso di prima emergenza, la sorella del giovane ceramista, Annamaria Palmieri, chiede che si faccia chiarezza. «Ora è fuori pericolo, ma quello che è successo a noi non deve più accadere. È assurdo che in un paese civile bisogna attendere 3 ore per un trasferimento, specie se si tratta di un paziente in fin di vita, per il quale anche una manciata di minuti possono significare la sua salvezza. I medici del Pronto Soccorso hanno chiamato e richiamato per avere quella maledetta ambulanza, ma solo dopo l'intervento della Polizia si è mosso qualcosa». La ragazza è un fiume in piena: «Da sabato scorso mio fratello soffriva di un forte mal di testa. Ha pensato ad una banale emicrania. Poi giovedì, al rientro dal lavoro, mentre stava facendo la doccia, ha avvertito una fitta dolorosissima alla testa. È stato allora che ha deciso di andare in ospedale». Alle 17, giunto al Pronto Soccorso, è stato subito visitato dai medici di turno. «Lo hanno immediatamente soccorso - dice Annamaria - e lo hanno subito sottoposto ad una tac. L'esito è stato terribile: un'emorragia provocata da un aneurisma. La tac è stata portata all'ospedale di Nocera per farla visionare dai neurochirurghi. Dopo poco, i medici hanno deciso di ripetere l'esame. L'emorragia si era estesa: c'era bisogno di intervenire chirurgicamente». E così, i medici hanno avviato le regolari procedure per reperire un posto letto disponibile in uno degli ospedali più vicini, dove è attiva la divisione di Neurochirurgia. «Hanno chiamato e richiamato al centralino che gestisce il trasferimento dei pazienti. Ho udito con le mie orecchie che il medico parlava di un caso da codice rosso. La risposta è stata sempre la stessa: l'ambulanza è fuori per un altro trasferimento. Abbiamo così chiamato la Polizia e solo alle 20, dopo 3 ore, è arrivata l'ambulanza».
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