Tu sei qui: CronacaAllarme influenza, 10 morti a Cava
Inserito da (admin), lunedì 12 gennaio 2004 00:00:00
10 i decessi registrati a Cava de'Tirreni a cavallo tra l'ultima settimana del 2003 ed i primi giorni del nuovo anno. È questo il dato più allarmante registrato in provincia. Tutti anziani vittime del primo picco influenzale del mese di gennaio. Ed all'ospedale di San Leonardo parte un piano di prevenzione anti-Sars. I visitatori possono entrare nei reparti solo muniti di apposite mascherine monouso. Il dott. Mario Polverino, direttore del Dipartimento di Medicina dell'Asl Sa1, spiega: «In questi giorni i nostri reparti sono pieni, ma riusciamo a soddisfare come negli anni passati le esigenze dei pazienti. È fuori dubbio che gli anziani sono i soggetti più colpiti. Sono già indeboliti nel fisico ed i problemi si complicano per i pazienti con problemi respiratori, per i cardiopatici e per le persone già affette da patologie cardiache». Negli ospedali dell'Asl Sa1, in prima fila Nocera, Cava de'Tirreni e Scafati, boom di ricoveri anche nei reparti di Pediatria. Stando alle prime cifre (le statistiche non sono ancora ultimate), circa 1.120 salernitani sono stati costretti a letto dall'influenza. Maggiore incidenza nella fascia di età compresa tra i 5 ed i 14 anni e per le persone con più di 65 anni. Tutto sommato, una percentuale bassa, anche grazie alla distribuzione delle scorte dei vaccini, che nel caso dei Comuni compresi nell'Asl Sa1 ha toccato le 70mila dosi. A poco aiutano i vaccini, visti i ricoveri e le richieste di questi ultimi giorni, per le malattie respiratorie non influenzali di origine virale, ma non epidemica. Si tratta della banale febbre da raffreddamento. Simile la sintomatologia: dolori muscolare, temperatura intorno ai 38, raffreddore, mal di testa, tosse o mal di gola. Giuseppe Perillo, direttore della struttura complessa di malattie dell'apparato respiratorio dell'ospedale Ruggi D'Aragona in San Leonardo, afferma: «L'abbassamento delle temperature di questi giorni, ed in particolare gli sbalzi dagli ambienti superiscaldati all'esterno, contribuiscono all'insorgere di queste malattie respiratorie non influenzali. In questo caso, a Salerno, che è una città molto ventilata, i rischi di raffreddamento aumentano. Stando all'attività dei nostri reparti, possiamo dire che le persone più colpite restano gli anziani ed i bambini». Giorni di super lavoro, dunque, all'ospedale San Leonardo, dove le visite ambulatoriali ed i ricoveri in regime di day hospital hanno fatto registrare la soglia di circa 100 accessi alla settimana. A risentire dell'effetto febbre alta non sono stati solo i reparti di malattie respiratorie: «Nei bambini - precisa il dott. Perillo - la sindrome influenzale può colpire anche l'apparato gastrointestinale». A tal proposito, la Direzione sanitaria, diretta da Aldo Rubino, ha messo a punto un piano di prevenzione, nell'ottica del nuovo allarme Sars. «Abbiamo limitato l'affluenza di visitatori nei reparti - spiega Rubino - per evitare contaminazioni, e chiunque acceda nelle stanze dove sono i malati deve munirsi di mascherine monouso, distribuite dal personale infermieristico, per evitare che eventuali portatori iniziali possano contaminare il fisico già debole dei pazienti». Disposti anche posti letto contumaciali, destinati ai pazienti colpiti da influenza durante il ricovero per altre patologie, che vengono allontanati dal reparto e sistemati in stanze isolate.
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