Tu sei qui: CronacaAi domiciliari Antonio D'Amore, in libertà il figlio
Inserito da (admin), mercoledì 22 marzo 2006 00:00:00
Udienza di convalida, ieri mattina, per Antonio ed Ercolino D'Amore, padre e figlio, proprietari del ristorante "Vecchie Fornaci", arrestati domenica mattina dai Carabinieri della Compagnia di Nocera Inferiore, in collaborazione con i militari della Stazione metelliana, con l'accusa di detenzione illegale di armi clandestine, munizionamento e cessioni di armi. Il Gip del Tribunale di Salerno, Le Rose, ha accolto la richiesta avanzata dal legale dei D'Amore, l'avv. Marco Senatore, concedendo la rimessa in libertà con obbligo di firma per Ercolino, il figlio 40enne del noto ristoratore cavese, respingendo così l'istanza del pubblico ministero, che aveva proposto la misura cautelare in carcere.
Arresti domiciliari, invece, per il padre Antonio, di 67 anni. A pesare sulla decisione del giudice sarebbe stato il ritrovamento di un'arma clandestina: una pistola calibro 7.65 di fabbricazione belga, modificata per l'applicazione di un silenziatore artigianale, è stata trovata dai Carabinieri in un cassetto, sottochiave, nella sua abitazione. Il giudice ha ascoltato Antonio D'Amore. Nel corso dell'interrogatorio, il ristoratore cavese ha spiegato di aver trovato l'arma qualche ora prima del blitz. L'imprenditore ha raccontato di averla notata tra i cespugli del parcheggio del suo ristorante. La scoperta sarebbe avvenuta sabato sera. «Ho trovata la pistola nel parcheggio del mio locale - si è giustificato - Avevo intenzione di portarla alla Polizia. Volevo aspettare lunedì mattina per recarmi al Commissariato».
L'avv. Marco Senatore ha annunciato di voler presentare ricorso. «Sono dei collezionisti - ha spiegato il legale - la maggior parte delle armi sequestrate, vedi i fucili, sono armi di valore storico non funzionanti. A tal riguardo, chiederemo che venga eseguita una perizia sulle armi. In questo modo sarà provato ciò che abbiamo dichiarato: si tratta di armi da collezioni». Ercolino D'Amore e gli altri due amici - un cavese ed un salernitano fermati al momento del blitz - sono in possesso del titolo per il tiro al volo sportivo. «Sono persone perbene - hanno tenuto a precisare alcuni commercianti cavesi, colleghi ed amici della famiglia D'Amore - Da sempre hanno la passione per le armi e la caccia, ma non è certo un'attività illegale. È evidente che qualcuno ha voluto tendere loro una trappola».
Insieme ai ristoratori cavesi, domenica mattina alle pendici dei Monti Lattari, a pochi passi dalla località della Badia, i Carabinieri hanno fermato altre due persone: A.C., 40enne di Cava de'Tirreni, e C.L., 30enne di Salerno. I due stavano sparando, in compagnia di Ercolino D'Amore, in un poligono a cielo aperto, con tanto di pistole, fucili, bersagli artigianali e centinaia di cartucce. I due, anche loro incensurati, sono stati deferiti in stato di libertà, per porto abusivo di armi da sparo comuni, munizionamento e spari in luogo aperto al pubblico. I Carabinieri hanno sequestrato 5 fucili di vario tipo, calibro e genere, numerosissime munizioni (1.500 circa tra proiettili, cartucce e bossoli) e materiale usato, con ogni probabilità, per la modifica delle armi e la costruzione di parte di esse. Gli inquirenti hanno proceduto anche al sequestro amministrativo cautelativo delle numerose armi e munizioni detenute legalmente (circa 20 tra pistole e fucili e 1.000 munizioni).
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