Tu sei qui: CronacaAbusi edilizi, Messina contro il condono
Inserito da (admin), lunedì 29 settembre 2003 00:00:00
Prosegue l'attività di repressione dell'abusivismo edilizio. La task-force del Comune sta operando con ritmi intensi. Purtroppo, i dati forniti dal Palazzo per il solo periodo agosto-settembre danno il senso della ripresa del fenomeno. «Il ventilato condono edilizio - afferma il consigliere comunale delegato all'Ambiente, Fortunato Palumbo - ha accelerato il processo di abusivismo. Addirittura quest'estate è stato necessario organizzare "visite" notturne». Ecco i dati: via Biblioteca Avallone, sequestro parcheggi interrati per difformità esecuzione lavori, denunciati il direttore dei lavori e l'impresa esecutrice dei lavori; via G. Esposito, costruzione di circa 120 metri quadri; via Monticelli-Santa Lucia, sequestrato sottotetto di 120 metri quadri; via Caselle Inferiori, costruzione in cemento armato di 80 metri quadri, per un'altezza di 3; sbancamenti in via Petrellosa e San Martino. Infine, comunicazioni di reato per abusi già terminati. Ancora una volta sono le frazioni le più colpite, ed in particolare quelle orientali: Santa Lucia, Sant'Anna, Petrellosa. Ad occidente, invece, il fenomeno riguarda San Martino, Passiano, Contrapone, Sant'Arcangelo, Corpo di Cava e San Cesareo. Il commissario straordinario dell'Azienda di Soggiorno, Angelo Antonelli, nel presentare il lavoro di Lucia Avigliano (cultrice di storia locale), "Itinerari d'ambiente", ha scritto: «Un incantevole sito, città e natura, come Cava va trasformandosi drammaticamente in arido deserto di cemento e di cenere». Oggi la mano sacrilega dell'uomo ed in altri casi il tempo rischiano di far scomparire anche queste ultime testimonianze. Nel solo periodo che va dal 1° gennaio al luglio 2003 si sono avuti 15 sequestri, 15 violazioni di sigilli, 25 indagini della Procura, 100 sopralluoghi, 6 comunicazioni alla Procura. «La Squadra Antiabusivismo (ndr.: formata dai tecnici comunali Giuseppe Consalvo, Pasquale Cucco, Lorenzo Russo e dai Vigili Urbani, ispettore Pasquale Parente, maresciallo Battimelli, appuntati Panza e Lamberti), come per il passato, anche oggi è animata da uno spirito di difesa del territorio e di amore per la città. Perciò, lavora strenuamente giorno e notte», conclude Fortunato Palumbo. Di rilievo il lavoro che l'Amministrazione sta compiendo, d'intesa con il pubblico ministero Angelo Frattini, per la requisizione al patrimonio comunale e per l'abbattimento di immobili sequestrati. «Stiamo lavorando anche sul tema della prevenzione - avverte il sindaco Alfredo Messina - perché si diffondano nelle scuole di ogni ordine e grado una coscienza civile ed una cultura di difesa del territorio. Insomma, conoscere per tutelare. Serve la prevenzione, più che la repressione, se vogliamo che la nostra Vallata non subisca più ferite». Certi angoli, certi scorci, che per secoli hanno costituito uno scenario stupendo, rischiano di scomparire. Di qui il grido di allarme del consigliere Palumbo.
MESSINA CONTRARIO AL CONDONO
«Sarebbe una vera iattura. Verrebbe a vanificarsi tutto il lavoro compiuto in questi anni»
Il sindaco Messina si schiera tra quelli che sono contrari al condono: «Negli anni ho raccolto le preoccupazioni per il degrado del territorio. Un ulteriore condono edilizio sarebbe una vera iattura». Per il sindaco è una questione di cultura, di rispetto della propria terra: «Chi amministra deve ragionare in termini generali e non in difesa di piccoli interessi. I precedenti condoni hanno sanato molte situazioni, ma attenzione: non bisogna inculcare l'idea che ogni 10 anni c'è la beneficiata generale». Messina evidenzia quello che il perseguimento dei reati abusivi costa alla comunità, il disagio delle Forze dell'Ordine e delle stesse Squadre Antiabusive istituite nei Comuni: «Con il condono verrebbe a vanificarsi tutto un lavoro compiuto in questi anni». No al condono anche per il piccolo abuso: «Non avrebbe senso, in quanto la legislazione attuale permette che si possano sanare i piccoli abusi. Il condono andrebbe ad aprire un contenzioso inimmaginabile per l'individuazione del piccolo abuso».
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